“U fùch d la Madonn”: a Minervino il falò dell’Immacolata per rivivere le tradizioni
“U fùch d la Madonn”: a Minervino il falò dell’Immacolata per rivivere le tradizioni
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“U fùch d la Madonn”: a Minervino il falò dell’Immacolata per rivivere le tradizioni

Per celebrare la Vigilia dell’Immacolata, la comunità di Minervino vivrà l’accensione del falò in piazza Bovio

Rivivere le tradizioni attraverso "U fùch d la Madonn", il simbolico e suggestivo falò che sarà acceso domenica 7 dicembre in piazza Bovio a Minervino Murge, per celebrare insieme la Vigilia della Beata Vergine Immacolata.

L'evento è organizzato dalla parrocchia della Beata Vergine Immacolata di Minervino, in collaborazione con la Pro Loco cittadina e con il patrocinio del Comune di Minervino nella figura del commissario prefettizio Aida Dolores Viti.

«Il falò dell'Immacolata - racconta Don Franco Leo, il parroco della chiesa dell'Immacolata - è un rito particolarmente diffuso nel Sud Italia e a Minervino questa tradizione si manifesta in maniera significativa. Alla vigilia dell'Immacolata, infatti, si accende un grande fuoco che simbolicamente si collega ad un rito di coesione comunitaria molto antico. A Minervino ci sono due esempi legati alle solennità mariane: il fuoco dell'Immacolata e i lumini accesi la sera del 14 agosto. Storicamente il falò veniva acceso prima dell'arrivo della rete del gas nelle strade del paese, diventando così un'occasione per tutta la comunità di ritrovarsi insieme. Questo rito era accompagnato dal digiuno, che unisce Minervino alla città di Manduria attraverso un legame forte e condiviso, come documentato nel volume "Iindignissimi Mariae famuli" a cura del prof. Francesco Di Palo e nell'approfondimento sulle 14 famiglie di Minervino iscritte nel libro del digiuno della prof.ssa Giuseppina Perrone. Il digiuno consisteva nella consumazione di un pane benedetto chiamato "pandduzz", ovvero un nodo di pasta condito con semi di finocchio e mandorle. Ancora oggi viene portata avanti la tradizione della benedizione dei pani durante la prima messa che si celebra il 7 dicembre nella chiesa della Beata Vergine Immacolata detta in dialetto della "Concezione". Questo pane veniva poi condiviso tra le famiglie, permettendo ai contadini, a causa delle rigide temperature, di sostituire il digiuno a pane e acqua, con il digiuno a pane e un bicchiere di vino».

In particolare, domani sera si celebrerà la Santa Messa alle ore 18:30 presso la chiesa della Beata Vergine Immacolata presieduta dal vescovo di Andria Monsignor Luigi Mansi, che benedirà il fuoco. Alle ore 19:30 partirà la processione e ci sarà l'accensione del fuoco in piazza Bovio. La processione proseguirà per via Cavour e Corso Matteotti, accompagnata dalla Bassa Musica città di Molfetta.

Alle ore 20 si reciterà la preghiera mariana intorno al fuoco in piazza, con l'affidamento delle intenzioni della vigilia. Infine, alle ore 20:30 ci sarà momento di convivialità con degustazione dei prodotti tipici della tradizione a cura del forno di comunità della Coop. S. Agostino.

«Secondo la tradizione - prosegue il parroco - ci si ritrova la sera della vigilia intorno al fuoco per recitare il rosario. Inoltre, da qualche anno c'è anche l'usanza di bruciare nel fuoco tutte le intenzioni che si raccolgono nella Novena, che vengono portate ai piedi della Madonna in segno di preghiera. Infine si consumano i cibi della vigilia: pettole e frittelle farcite. Questo rappresenta un modo per legare il tutto anche dal punto di vista del cibo. Da quest'anno, con tanta gioia, organizziamo questo evento insieme alla Pro Loco e ritorniamo ad accendere il falò in piazza Bovio nell'anno giubilare, per cui avremo anche la presenza del vescovo che benedirà il fuoco».
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