Claudia Spineto in Cina
Claudia Spineto in Cina
Vita di città

Da Minervino a Qingyuan, il sogno cinese di Claudia Spineto

L'esperienza della giovane studentessa minervinese dopo un anno in Cina con il programma Intercultura

«Saper apprezzare tutto ciò che si ha e ritenersi veramente fortunati di godere dei diritti e delle libertà che abbiamo in Italia». Sono alcuni dei preziosi insegnamenti sbocciati nella vita della giovanissima Claudia Spineto, studentessa di Minervino Murge appena rientrata da un'esperienza di scambio culturale in Cina grazie ad una borsa di studio assegnatale da Intercultura.

Il programma Intercultura offre da oltre 65 anni programmi di studio all'estero e sono migliaia gli studenti che ogni anno sperimentano l'essere cittadini del mondo aderendo al bando.

Quest'anno la pandemia da coronavirus ha interrotto molte esperienze all'estero, contrassegnando una primavera incentrata sul rientro d'emergenza degli studenti in Italia. «Un periodo complicato - ci spiega l'Associazione - in cui abbiamo portato a termine la difficile operazione del rientro di tutti gli studenti nei Paesi di origine in collaborazione con Ambasciate e Farnesina, ma di forte crescita per i ragazzi».

Fra gli studenti costretti a rientrare in anticipo, anche la minervinese Claudia Spineto, studentessa al quinto anno del Liceo De Sanctis di Trani, dove studia anche il cinese. Vincendo la borsa di studio di Intercultura è partita, lo scorso agosto 2019, per il suo anno a Qingyuan, nella regione del Guangdong. Qui ha frequentato una scuola superiore cinese ed ha vissuto ospite di una famiglia del posto. Rientrata a casa da poco, ci siamo fatti raccontare la sua esperienza.

Claudia, come hai conosciuto Intercultura?
Tramite la scuola e, non appena ho ascoltato le testimonianze dei ragazzi che prima di me erano partiti e i programmi offerti dall'associazione, ho deciso di provare a partecipare. Sono rimasta incredula quando ho scoperto di aver vinto il concorso, è stata una grande emozione e subito mi sono proiettata con la mente al momento della partenza. Finalmente avrei potuto realizzare un mio grande sogno nel cassetto.

Il tuo sogno sta nella scelta della Cina come destinazione?
Sì, ho da sempre avuto una passione per la cultura orientale, in particolare per quella cinese, da qui anche la scelta di studiarne la lingua al Liceo che mi ha permesso di ambientarmi con più facilità nella nuova cultura ospitante.

Sei dovuta tornare in anticipo a causa della pandemia, come l'hai vissuta?
È stato triste. Penso alla Cina con grande nostalgia, ho lasciato gli amici, la mia famiglia, tutte le persone che ho conosciuto in questa esperienza e che ormai fanno e faranno parte della mia vita. Siamo sempre in contatto, ma mi mancano molto.

Come descriveresti la tua esperienza?
La mia esperienza credo si possa riassumere in tre parole. Ansia: dal momento dell'iscrizione fino alla partenza, ansia per l'attesa degli esiti del concorso, per il pensiero di come sarebbe stato conoscere la mia famiglia ospitante, la scuola, tutto. Poi c'è lo stupore: ogni giorno venivo a contatto con una nuova parola, una nuova usanza, un nuovo modo di vivere, e tutto era impulso di meraviglia. Infine, quella più importante, rivoluzione: quella che questa esperienza ha fatto di me stessa e del mio modo di rapportarmi con gli altri e di vedere il mondo.

Cosa ti ha insegnato e cosa pensi di aver lasciato di te in questa avventura?
Intercultura offre davvero un'opportunità unica, quella di maturare la capacità di aprire la mente ai cambiamenti, a nuove avventure e nuove sfide e di vivere l'occasione di immergersi in una nuova cultura e farla diventare propria. Anch'io penso di aver portato in Cina una parte di Italia, come il nostro calore e cordialità nei saluti e anche una mentalità sicuramente più aperta rispetto a quella dei miei coetanei cinesi.

Qual è l'aneddoto che ricordi con più affetto?
L'esperienza più bella è stato il viaggio nello Yunnan, una regione al confine col Tibet dove si sono riuniti, per una settimana, tutti gli studenti che da diverse parti del mondo stavano vivendo un'esperienza di scambio culturale in Cina. Ho avuto la possibilità di confrontarmi con diverse culture, è stato molto affascinante e di grande arricchimento.

E ora che è finita cosa ti rimane?
Quest'esperienza non è finita quando sono tornata in Italia, mi accompagnerà per sempre nella mia vita, ha instillato il suo fiore in me e so che determinerà le mie scelte, il mio modo di approcciarmi alla vita, agli altri, al futuro, al lavoro. Mi ha aiutata a migliorare molti aspetti della mia vita e mi ha insegnato a saper apprezzare sempre quello che si ha e riconoscersi fortunati di avere diritti e libertà che abbiamo in Italia e che in altri paesi non sono così scontati. È un'esperienza di vita che consiglio ai miei coetanei: partite!
7 fotoClaudia Spineto in Cina
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