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SiAmo Minervino:« Gli avvenimenti di queste settimane impongono una riflessione su ciò che implica il concetto di potere»
La nota integrale dei consiglieri
Gli avvenimenti di queste settimane impongono una seria riflessione su ciò che implica il concetto di potere e sui riflessi che può determinare su un progetto politico ormai alla deriva.
La politica può essere una cosa bella e alta se mantiene saldi i valori del servizio e del bene comune e soprattutto se sa collegarsi ai bisogni della collettività e al tessuto sociale ed economico.
Questi erano i principi cardine che hanno ispirato il progetto "SiAmo Minervino", oggi miseramente naufragato a vantaggio del potere e del governare a tutti i costi, perdendo di vista ogni regola valoriale della politica e persino disapplicando i principi del TUEL e delle fonti primarie che disciplinano il funzionamento di un ente locale.
Ciò che è avvenuto ieri in Consiglio Comunale ne è la dimostrazione perfetta. Non è il senso di responsabilità che spinge a contravvenire allo Statuto, non è il bene comune che ispira il voler governare a tutti i costi. Governare a tutti i costi esercitando il potere è un'idea che può far comodo solo a chi trae vantaggio da questo sistema distorto. La politica ha le sue regole e non prendere atto di una situazione politico-amministrativa non più sostenibile, né sul piano istituzionale né su quello etico, significa aver perso la bussola che ha guidato l'agire amministrativo della lista civica "SiAmo Minervino".
Non riconoscere che l'assenza di quattro consiglieri serve a manifestare il dissenso da un modus operandi ormai cronicizzato e appiattito su logiche di potere, significa non riconoscere i propri errori e non assumersi la responsabilità delle proprie scelte. Tanti sono i temi che meritano di essere affrontati e che invece sono caduti nel dimenticatoio, nonostante un patrimonio di risorse disponibili e di progetti messi in campo grazie a una programmazione mirata.
In tema di sicurezza, visti anche gli ultimi accadimenti, è accettabile che a distanza di più di un anno dal decreto di assegnazione del Viminale del finanziamento relativo alla videosorveglianza urbana, il progetto del Comune di Minervino non sia ancora stato realizzato? È accettabile che si siano chieste proroghe senza motivazione pur sapendo che c'è il rischio concreto di definanziamento? Chissà cosa ne pensa il Prefetto, visto che l'attuazione dei Patti per la Sicurezza è costantemente monitorata e quel finanziamento di luglio 2024 serviva esattamente a innalzare gli standard della sicurezza urbana.
Inoltre, è accettabile che gli sforzi fatti per dotare il nostro Comune di due mezzi elettrici TPL e due infrastrutture di ricarica/rifornimento, grazie a un finanziamento pari a € 1.518.278,80 a valere sulle risorse del PR Puglia FESR-FSE+ 2021-2027, si siano persi nel dimenticatoio con gravi ritardi procedurali, cronoprogrammi non rispettati e richiesta di proroghe? Evidentemente il tema della transizione ecologica non è prioritario per alcuni, così come non lo è l'analisi puntuale su ciò che sta avvenendo in materia di Piano Energetico Ambientale Regionale. A nulla sono serviti il lavoro delle commissioni e le sollecitazioni in Consiglio Comunale a porre attenzione a questi temi. Non sono le convenzioni con le aziende del settore delle rinnovabili, seppur utili, a determinare lo sviluppo socioeconomico, bensì una visione strategica condivisa con il territorio e riportata nelle sedi opportune. Che fine ha fatto la strategia dell'Area Interna e le ingenti risorse destinate ad interventi in ambito culturale, turistico e sociale per il miglioramento di infrastrutture e servizi a beneficio dei Comuni dell'area? E che dire della questione Parco Nazionale dell'Alta Murgia? Avere un ruolo nel Direttivo del Parco doveva rappresentare un baluardo di difesa per il nostro territorio. Quanti incontri sono stati convocati e quali argomenti sono stati affrontati?
Ci saremmo aspettati un appello a difesa degli agricoltori del Parco e dei danni subiti con conseguente mancato reddito per le nostre aziende agricole. Invece abbiamo assistito a un endorsement per un incarico di potere (quello del Commissario/Presidente) che nulla interessa al comparto agricolo e zootecnico locale. Vani sono stati i tentativi di discutere in Consiglio Comunale di questi temi, con continui scientifici rinvii e, nello specifico, dopo riunioni con un comitato spontaneo "Agricoltura è Ambiente, il cui grido di allarme è stato ignorato. Se è vero che la Giunta è l'organo esecutivo, è altrettanto vero che il Consiglio Comunale è deputato a discutere e affrontare argomenti di interesse generale e non solo atti obbligatori . Abbiamo letto anche che la Sindaca stessa ha dichiarato che Fratelli d'Italia è il partito della meritocrazia, non della spartizione e che ogni decisione va assunta nel rispetto delle volontà del territorio . Si chieda: ha applicato questi concetti a tutela della comunità che rappresenta? È la Sindaca stessa con l'operato della sua giunta e con le conseguenti scelte politiche ad aver attestato il fallimento del progetto "SiAmo Minervino".
Se a ciò aggiungiamo perdita di opportunità di finanziamento in vari ambiti, mancata partecipazione a bandi, mancata attuazione di progetti già finanziati e mancato utilizzo di risorse immediatamente disponibili, il quadro è completo. Questi e non solo sono i temi che noi consiglieri abbiamo portato all'attenzione della Sindaca e degli Assessori nelle poche volte in cui ci è stato concesso, ricevendo in cambio indifferenza e menefreghismo. Assenza di confronto, assenza di programmazione, scelte unilaterali o meglio condivise con pochi nelle segrete stanze, hanno determinato il resto, facendo perdere di vista gli obiettivi di sviluppo sociale ed economico del nostro territorio.
Non abbiamo rivendicato ruoli, ma chiesto a giugno una verifica politico-amministrativa, completamente ignorata in sede di Consiglio Comunale prima e con atti tesi solo a rimarcare quel potere che offusca le menti. Ne è riprova l'atto di ieri, un atto qualificato e non ordinario, approvato in barba allo Statuto e alle norme. La trasparenza è stata sacrificata sull'altare dell'autoconservazione, ma la politica ha le sue regole ed è fatta di numeri. Il Sindaco, pertanto, ne prenda atto, si assuma la responsabilità delle proprie scelte, riconosca i suoi errori e si dimetta come atto dovuto e non come opzione.
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