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Speciale
Vertenza Minox, Ciliento e De Santis (PD): «La Regione Puglia non abbassa la guardia»
La nota dell'Assessora regionale Debora Ciliento e del Segretario del PD Puglia Domenico De Santis
Minervino - giovedì 6 novembre 2025
12.37 Sponsorizzato
"Sulla vertenza Minox è necessario fare chiarezza e partire dai fatti. Ad attivare la cassa integrazione non è la Regione". A dirlo sono l'assessora regionale ai Trasporti, Debora Ciliento e il segretario del PD Puglia, Domenico De Santis, che hanno seguito da vicino la vertenza, sul piano istituzionale e al fianco dei lavoratori.
"Nel caso dell'azienda e della vertenza di Minervino Murge – spiegano Ciliento e De Santis - la gestione commissariale non ha inteso procedere in tal senso. Pertanto, come è noto a tutti i lavoratori che hanno dato mandato al sindacato, le sigle sindacali hanno promosso un'azione legale, a loro tutela, che si definirà in un'aula di Tribunale e non certo a un tavolo di confronto istituzionale".
"Assodato questo nodo, passiamo al ruolo e all'impegno della Regione in sede di Sepac, la task force che ha affrontato la vertenza, portando ad oggi, alla ricollocazione dei lavoratori Minox. Nel corso dell'ultimo incontro, il 12 settembre scorso, il tavolo, presieduto da Leo Caroli e con l'assessora alle Crisi industriali Serena Triggiani, ha preso atto che solo il prossimo 12 novembre il Tribunale di Lametia Terme si esprimerà sul ricorso presentato da Acciai Vender, l'azienda subentrata nella conduzione dello stabilimento di Minervino Murge, per ottenere l'assegnazione definitiva del ramo d'azienda in affitto, dimostrando di voler dare continuità all'attività produttiva e al mantenimento dei livelli occupazionali", chiariscono l'assessora Ciliento e il segretario De Santis.
"Proprio questo – interviene il presidente della Task Force Caroli - ci ha spinto a candidare il piano industriale a un cofinanziamento pubblico dell'investimento per il rilancio aziendale, affidando al Sepac il tavolo tecnico per la verifica della sussistenza dei requisiti per accedere ai fondi".
Concludono Ciliento e De Santis: "È chiaro che l'incertezza sul futuro lavorativo, in un contesto di crisi aziendale, genera paure tra i lavoratori e le loro famiglie. Proprio per questo, strumentalizzare la condizione di fragilità dei lavoratori per tornaconti di parte, peggio ancora politici, è un'azione squallida e meschina che rischia di compromettere il buon esito della vertenza. Ed è quello che qualcuno sta facendo, in maniera subdola e anonima, arrogandosi il diritto di parlare 'a nome di tutti i dipendenti' Minox, ma senza averne avuto delega, per delegittimare anche la rappresentanza sindacale, mistificando la realtà, solo per ledere l'immagine di è stato al fianco dei lavoratori e ha dato voce alla loro battaglia".
"Nel caso dell'azienda e della vertenza di Minervino Murge – spiegano Ciliento e De Santis - la gestione commissariale non ha inteso procedere in tal senso. Pertanto, come è noto a tutti i lavoratori che hanno dato mandato al sindacato, le sigle sindacali hanno promosso un'azione legale, a loro tutela, che si definirà in un'aula di Tribunale e non certo a un tavolo di confronto istituzionale".
"Assodato questo nodo, passiamo al ruolo e all'impegno della Regione in sede di Sepac, la task force che ha affrontato la vertenza, portando ad oggi, alla ricollocazione dei lavoratori Minox. Nel corso dell'ultimo incontro, il 12 settembre scorso, il tavolo, presieduto da Leo Caroli e con l'assessora alle Crisi industriali Serena Triggiani, ha preso atto che solo il prossimo 12 novembre il Tribunale di Lametia Terme si esprimerà sul ricorso presentato da Acciai Vender, l'azienda subentrata nella conduzione dello stabilimento di Minervino Murge, per ottenere l'assegnazione definitiva del ramo d'azienda in affitto, dimostrando di voler dare continuità all'attività produttiva e al mantenimento dei livelli occupazionali", chiariscono l'assessora Ciliento e il segretario De Santis.
"Proprio questo – interviene il presidente della Task Force Caroli - ci ha spinto a candidare il piano industriale a un cofinanziamento pubblico dell'investimento per il rilancio aziendale, affidando al Sepac il tavolo tecnico per la verifica della sussistenza dei requisiti per accedere ai fondi".
Concludono Ciliento e De Santis: "È chiaro che l'incertezza sul futuro lavorativo, in un contesto di crisi aziendale, genera paure tra i lavoratori e le loro famiglie. Proprio per questo, strumentalizzare la condizione di fragilità dei lavoratori per tornaconti di parte, peggio ancora politici, è un'azione squallida e meschina che rischia di compromettere il buon esito della vertenza. Ed è quello che qualcuno sta facendo, in maniera subdola e anonima, arrogandosi il diritto di parlare 'a nome di tutti i dipendenti' Minox, ma senza averne avuto delega, per delegittimare anche la rappresentanza sindacale, mistificando la realtà, solo per ledere l'immagine di è stato al fianco dei lavoratori e ha dato voce alla loro battaglia".
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