Minervino, il PD: «Approvazione degli equilibri di bilancio con solo 5 voti favorevoli»

Il PD interviene con fermezza sulla recente approvazione degli equilibri di bilancio a Minervino Murge, denunciando gravi irregolarità da parte dell'Amministrazione comunale. Di seguito la nota integrale di Dario Parrini:

L'Amministrazione Comunale di Minervino Murge a trazione FdI, guidata dalla Sindaca Lalla Mancini, continua la sua attività nonostante l'approvazione degli equilibri di bilancio con solo 5 voti favorevoli su 13 componenti dell'assise comunale.

Ciò è stato possibile grazie a fantasiose interpretazioni delle norme che regolano il funzionamento del Consiglio Comunale. Infatti, Statuto alla mano, per la validità delle sedute in seconda convocazione – come in questo caso – lo Statuto espressamente prevede la presenza di 7 Consiglieri più il Sindaco; invece l'Amministrazione Comunale ha fatto riferimento al Regolamento di Consiglio Comunale che reputa sufficiente la presenza di soli 4 Consiglieri.

È di tutta evidenza come, oltre al mancato rispetto delle più basilari norme sulle gerarchia delle fonti (lo Statuto prevale sul Regolamento) siano state anche ignorate sentenze del TAR e pareri Ministeriali sull'argomento. Pareri che sono stati ben evidenziati dai Consiglieri Comunali di opposizione del Partito Democratico ma che il responsabile ragioneria del Comune, che nella suddetta seduta sostituiva il Segretario Comunale, ha deliberatamente scelto di ignorare.

La vicenda presenta tratti di estrema gravità alla luce del fatto che la mancata approvazione degli equilibri di bilancio in seconda convocazione comporta l'automatico scioglimento del Consiglio Comunale e la nomina di un Commissario.

Il rispetto dei principi di legge e della legalità è al centro dell'azione del Partito Democratico nell'esclusivo interesse della Comunità Minervinese.

A tal fine non esiteremo ad intraprendere ogni azione giudiziaria volta alla salvaguardia della legalità rammentando che gli atti che d'ora in avanti saranno assunti peccano sotto il profilo della legittimità esponendo chi gli approva a specifiche responsabilità e l'intera Comunità a possibili ricorsi.