Parla Castrovilli: «Siamo forti, da tifoso sogno la A»

E poi il ricordo del nonno e della grande festa a Minervino Murge quando vinse l'Europeo

mercoledì 3 settembre 2025 13.43
A cura di Gianluca Battista
Prima conferenza stampa in biancorosso per Gaetano Castrovilli, il figliol prodigo di Minervino Murge ritornato a Bari dopo anni di successi a Firenze, dopo un Campionato Europeo vinto nel 2021.
Gli infortuni, le paure, la bellezza del ritorno nella terra natìa, in una piazza che lo ama. C'è tutto nelle parole rivolte ai giornalisti. Ed ecco la sintesi della sua conferenza stampa, punto per punto.

CONDIZIONI E GRUPPO
«Fisicamente sto molto bene, mi manca solo il ritmo partita. Valerio (Di Cesare) è stato fondamentale per la trattativa. Bari è casa e fa sempre bene tornare a casa. Prima settimana è stata dura, sono ora al 60-70% e credo questa settimana sia fondamentale per tornare al top. Gran gruppo, ma dopo le prime due partite ho visto delusione. Serve più concretezza sotto porta, ma siamo una bella squadra. Dobbiamo essere i primi a credere nei nostri obiettivi. Ci sono solo due squadre meglio di noi e sono Venezia e Monza con cui meritavamo di più. Credo fortemente possiamo centrare i playoff, ci credo davvero».

ESPERIENZA ALLA LAZIO E ATTUALITÀ
«Non mi piace parlare del passato. Posso dire che alla Lazio stavo bene, ma poi ho dovuto fare la pulizia del menisco ed il mister aveva una squadra che andava bene ed era difficile cambiare. Obiettivo mio è anche zittire le critiche e non devo pensarci troppo. Faccio il mio meglio quando sono sereno».

IL PASSATO E LA NUOVA REALTÀ
«Il Bari mi ha lanciato e spero io di rilanciarlo dove deve stare. Sceso di categoria? No, è come se non fossi sceso. Spero di tornare a star bene più da un punto di vista mentale, perché questo aspetto ha inciso negli ultimi due anni. Del Bari sono il primo tifoso e quando penso al Bari penso a mio nonno, devo tanto a lui».

CASERTA LEADER E COLLOCAZIONE TATTICA
«Il leader del Bari è il mister. Senza aiutarsi l'uno con l'altro non si va avanti. Non conoscevo Caserta, ma faccio i complimenti a lui. Ho trovato non solo compagni ma grandi persone. Abbiamo una squadra forte e con tanti calciatori che hanno voglia di dimostrare quanto valgono. Sono a disposizione dell'allenatore: ho fatto mediano basso a due, mezzala, trequarti sottopunta, esterno. Lascio scegliere a lui dove collocarmi».

L'EUROPEO VINTO ED IL RITORNO A MINERVINO
«Ciò che mi è rimasto impresso di quel gruppo è la forza. Noi sapevamo che c'erano grandi squadre e non eravamo i più forti. Ecco a questo mi ricollego per la mia attuale esperienza. Non avevo realizzato ciò che avevamo fatto. È successo al mio paese, a Minervino Murge, quando mi hanno fatto una festa e c'erano tutti. Lì ho capito la portata di quanto fatto».

VOGLIA DI A ED IL PELOUCHE DECAPITATO
«Obiettivi? Da tifoso voglio rivedere il Bari in serie A. Ho sempre seguito il Bari, ero con mia moglie quando ha perso col Cagliari. Al gol del Cagliari ho staccato la testa ad un pelouche. Questo per dirvi il mio rapporto con squadra e città».

I MOMENTI BUI E LA RINASCITA
«Nei momenti difficili ho avuto il supporto della famiglia. La forza è arrivata con la nascita di mio figlio. Stavo pensando di lasciare il calcio,ma la sua nascita mi ha dato tantissima forza. Ecco: voglio che lui mi possa guardare giocare a calcio».