Stipendi arretrati alla Minox, Cgil Bat: “I nostri legali al lavoro per il recupero”

Laboragine e Valente: “Stop a strumentalizzazioni sulla pelle dei lavoratori”

venerdì 7 novembre 2025 14.06
"Al tavolo Sepac, la task force regionale in cui si affrontano le vertenze lavorative, si è parlato di cassa integrazione per il recupero delle due mensilità in cui i lavoratori della Minox srl sono stati fermi, ma l'ipotesi si è dimostrata da subito non perseguibile per ragioni tecniche. Certo è che questo non è dipeso né dalla volontà dei sindacati e nemmeno dalla Regione Puglia". Lapidario è l'incipit di una nota a firma del segretario generale della Fiom Cgil Bat, Pietro Laboragine e del segretario generale della Cgil Bat, Michele Valente in merito alla vicenda della sede di Minervino Murge dell'azienda leader nella produzione di acciaio a seguito di una sentenza, lo ricordiamo, del Tribunale di Lamezia Terme che ha disposto la dismissione della sede nella Bat, questione che naturalmente si è abbattuta sui lavoratori che non stati in sit-in permanente per settimane davanti ai cancelli dello stabilimento per chiedere risposte.

"Al Sepac è stata garantita la continuità lavorativa e produttiva, non c'era una crisi aziendale da sanare o una cessazione di attività da affrontare, casi per i quali le norme prevedono l'attivazione senza alcun dubbio della cassa integrazione guadagni straordinaria. Quello che stava accadendo era un concordato preventivo, un fallimento, su cui tra l'altro il Tribunale si pronuncerà il 12 novembre, giorno in cui la situazione potrà essere più chiara. Intanto, la task force regionale ha posto le basi per ciò che è accaduto, ovvero il fitto del ramo di azienda alla famiglia Vender, procedura con la quale è stato possibile riaprire lo stabilimento e i lavoratori hanno potuto ritornare a produrre, a lavorare e a percepire lo stipendio. A vantaggio del bene della collettività e della serenità degli addetti. Questo è ciò che con chiarezza è accaduto", precisano Laboragine e Valente.

Per quanto riguarda le due mensilità che i lavoratori non hanno percepito, "i nostri legali si sono attivati per il recupero delle somme alle quali questi operai hanno giustamente diritto, posto che tutto è legato alla sentenza relativa al fallimento e solo allora sapremo con certezza queste somme da chi sono dovute", chiariscono i due dirigenti sindacali che lanciano un appello vista la delicatezza della situazione: "Nessuno pensi di poter strumentalizzare la vicenda della Minox per altri fini addossando colpe al Sepac, alla Regione o ad alcuni rappresentanti politici di centrosinistra che erano al tavolo, se non addirittura alle organizzazioni sindacali. Non crediamo che sia per niente il caso di 'giocare' questa partita sulla pelle dei lavoratori che hanno tanto sofferto e che finalmente dal 18 agosto scorso sono in piena attività produttiva e ricevono regolarmente gli stipendi. Come già detto, ma vale la pena di ripetere, degli arretrati si stanno occupando gli avvocati", concludono Laboragine e Valente.