Giuseppe Vassalli, scomparso a Canosa: ricerche in corso nella BAT

Il 26enne si è allontanato il 18 agosto. S'indaga sull'ipotesi omicidio

lunedì 31 agosto 2015 15.58
Non si hanno più notizie di Giuseppe Vassalli, giovane 26enne canosino, scomparso a Canosa di Puglia martedì 18 agosto. Il timore di familiari ed amici cresce di giorno in giorno e la Procura di Trani ha già aperto un fascicolo in cui si indaga per omicidio. Le speranze di ritrovare in vita il giovane, infatti, sono appese ad un lumicino considerato anche il trapianto di fegato subito qualche anno addietro e per il quale era necessario assumere regolarmente farmaci che il 26enne non aveva con se al momento della sparizione. Lo stesso Vassalli, tuttavia, senza precedenti viene descritto come un ragazzo tranquillo anche se le indagini si stanno muovendo proprio negli ambienti della malavita locale. Il giovane, scomparso attorno alle 16 del 18 agosto, si è allontanato con la sua autovettura. L'allarme e la preoccupazione della famiglia hanno fatto scattare la denuncia di scomparsa, avvenuta nella stessa giornata del 18 agosto, presso il Commissariato di Polizia di Stato di Canosa di Puglia.

Immediata l'attivazione delle procedure operative di ricerca della polizia coordinate dal dirigente Dott.ssa Santa Mennea che hanno consentito di rinvenire nella serata del 20 agosto l'autovettura distrutta e bruciata con la quale si era allontanato il giovane, nei pressi della Diga del Locone. Dal 21 agosto, unitamente al personale del commissariato di Canosa sono intervenuti nelle ricerche il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino, la Croce Rossa Italiana, la Federazione delle Misericordie di Puglia e le Associazioni di volontariato del territorio, attraverso l'impiego di unità specialistiche nella ricerca di scomparsi. Nella stessa giornata, il Questore di Bari ha richiesto all'Ufficio Territoriale di Governo di Barletta, l'applicazione del Piano di Ricerche, una linea guida redatto già nel 2013 dai Servizi di Protezione Civile della Provincia e della Prefettura di Barletta Andria Trani. Il Piano prevede, tutte le iniziative da adottare per porre immediatamente in essere le azioni per ottimizzare le ricerche, difatti unitamente alle forze volontarie sono stati mobilitati gli uomini dei comandi dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale dello Stato, dei Vigili del Fuoco della Polizia Provinciale e delle Polizie Locali dei Comuni coinvolti.

Complessa attività di coordinamento, condotta sul campo dal Servizio Provinciale di Protezione Civile Provinciale, le azioni si stanno articolando quotidianamente e su più turni in un'area compresa tra la diga del Locone, la Strada Provinciale 230 (SR6), la SS93 e la SP231 (ex SP 98), area che sfiora i 72 chilometri quadrati, con una morfologia difficile essendo molto impervia e fortemente rupestre, presentando al suo interno una diga, gravine e numerose grotte. Sin ad oggi, sono stati coinvolti già circa 200 uomini tra forze dell'ordine e volontari con l'ausilio di unità cinofile della Polizia di Stato provenienti da Pescara e Palermo. Le ricerche proseguiranno anche nei prossimi giorni con l'impiego di specialisti SAF del Corpo dei Vigili del Fuoco oltre al Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico per eseguire attente ispezioni lungo i tratti insidiosi del torrente ma anche nelle numerose gravine presenti nell'area delle ricerche.

Nelle ricerche impegnati in modo particolare oltre una cinquantina di volontari delle Misericordie con Andria, Montegrosso, Molfetta, Trani, Ortanova e Bitonto oltre a Borgomezzanone e Gravina che stanno assicurando continuità e professionalità nelle ricerche in collaborazione con forze dell'ordine e protezione civile provinciale.