La Settima Arte

Suburra

Molto più di un bellissimo film noir

Il regista Stefano Sollima è un figlio d'arte; il padre Sergio è stato assistente del grande Sergio Leone ed egli stesso importante regista di film spaghetti western a sfondo politico negli anni 60 e poi di film polizieschi all'italiana negli anni 70, nonché autore del famoso "Sandokan" televisivo con Kabir Bedy. Stefano Sollima ha seguito in un certo senso le orme paterne, specializzandosi come autore di serie noir come "Gomorra – La serie" su Sky o film dell'ambiente poliziesco ("A.C.A.B."). Questo suo "Suburra" è liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo (magistrato) e Carlo Bonini (cronista romano di nera della Repubblica) uscito nel 2013, che narrava il sottobosco criminale di Roma e dei suoi intrecci con i Palazzi Romani della politica, anticipando molti di quelli che sarebbero stati i temi dello scandalo di Mafia Capitale.

Rispetto al libro il film ha delle importanti modifiche. Vi sono molti dei personaggi in comune, per lo più malavitosi, tra cui campeggia il Samurai (un ottimo Claudio Amendola), un ex terrorista fasciata dei NAR poi riciclatosi come rapinatore nella banda della Magliana ed ora padrone incontrastato di quel "mondo di mezzo" che abbiamo imparato a conoscere nelle recenti cronache giudiziarie, che mette in contatto le cosche criminali con i politici per reciproci scambi; vi è il clan degli Anacleti, zingari dediti allo strozzinaggio ed ad altri loschi traffici (chi vedendo il film non ha pensato ai Casamonica?); ci sono i delinquenti di Ostia con l'ambizioso Numero Otto, che sogna una Las Vegas alle foci del Tevere; c'è l'onorevole Pericle Malgradi ( Pierfrancesco Favino) che incontra negli alberghi di lusso le prostitute di alto bordo e le minorenni ed i ruffiani che lo ricattano (quanti nomi vengono in mente…). Ma contrariamente al libro, qui mancano i servitori dello stato, poliziotti e magistrati, a rimarcare il degrado in cui la vicenda si svolge; un periodo simbolico di una settimana del novembre 2011, che inizia con il diffondersi delle prime voci sulle imminenti dimissioni di Papa Benedetto XVI e si conclude con le dimissioni di Berlusconi (mai nominato ma solo citato nei discorsi dei politici come Il Presidente); nel mezzo i maneggi per ottenere una variante nella legge di stabilità, che in quei giorni si sta approvando in Parlamento, che renda edificabile una zona importante del litorale romano con i traffici correlati e la guerra di tutti contro tutti per spartirsi questa torta di affari.

Abbiamo detto che questo film non è solo un noir, per tutti i motivi e le situazioni che abbiamo evidenziato, ma è comunque uno splendido film d'azione, che si svolge in una Roma notturna e livida perennemente sotto la pioggia, condotto da Sollima con uno stile asciutto ed iperrealistico, con sequenze di ottima fattura (vedi ad esempio la sparatoria nel supermercato), che non hanno nulla da invidiare ad analoghi film americani dello stesso genere.

Un film assolutamente da vedere, certo per stomaci forti, per la violenza che vie profusa a piene mani, ma mai gratuita e sempre funzionale alla storia che si sta raccontando, con un gruppo di attori, ed attrici, bravissimi tra cui spiccano, oltre ai già citati Amendola e Favino, Elio Germano in un personaggio ambiguo ed il giovane Alessandro Borghi (uno stralunato Numero Otto). Un film documento su un delicato momento della storia italiana di questi anni, in cui nessuno dei personaggi è veramente innocente, come nessuno lo è forse in questa società italiana di inizio millennio.
Nunzio d'Aloja

In programmazione nei dintorni: Multisala Cinemars di Andria; Multisala Roma di Andria;Cinema Paolillo di Barletta

Trailer (da You Tube): https://youtu.be/bn6A5eivvu8
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