Alfonso Tricarico
Alfonso Tricarico
Politica

Criticità comunali, Tricarico scatenato fa l'elenco dei problemi

E in conclusione: «La sindaca si dimetta»

«Prepariamoci a vivere, anzi a sopravvivere a questi ultimi 635 giorni». Fa il conto alla rovescia verso le prossime elezioni il coordinatore del Nuovo PSI di Minervino Murge Alfonso Tricarico che firma un manifesto nel quale evidenzia le criticità che il Comune di Minervino Murge deve affrontare.

E via con un elenco dettagliato delle promesse non mantenute da parte dell'amministrazione comunale:

«Le promesse di inizio mandato sono lontane e fanno quasi sorridere: realizzazione di nuovi bagni pubblici, isola ecologica, affidamento in gestione dell'ex cinema moderno, lavori facciata nord del municipio. Così come oramai non suscitano più meraviglia e sdegno:
  • La mancata manutenzione straordinaria del monumento Faro con 25.000 Euro già stanziati.
  • La mancata riapertura del parchetto urbano nei pressi del Faro chiuso da oltre due anni.
  • La mancata riapertura Terrazza "Belvedere" in Villa Faro: chiusa alla fruizione del pubblico.
  • La segnaletica stradale vecchia e/o assente ed inadeguata.
  • Il mercato settimanale in condizioni precarie di sicurezza.
  • La fontana del Faro impermeabilizzata con mattonelle da piscina.
  • Riduzione dei parcheggi con dissuasori gettati di qua e di là ».
E ancora un duro affronto su una serie di problemi e criticità del comune.

«Purtroppo siamo stati buoni profeti quando in passato abbiamo ipotizzato lo sfacelo che avrebbe significato per il nostro Comune l'amministrazione Mancini, al momento - infatti - esistono problemi più gravi dei programmi non realizzati o delle promesse mancate quali:
  1. Smantellamento progressivo dei Servizi ed uffici del Comune
  2. Esaurimento quasi definitivo dei loculi cimiteriali
  3. Raccolta differenziata costosa e quantomeno inefficacie
  4. Razionalizzazione dell'utilizzo degli edifici scolastici
  5. Stato di sofferenza del bilancio comunale.
«La macchina burocratica comunale che è istituzionalmente deputata a dispensare servizi ai cittadini è pressoché ferma. La biblioteca comunale chiusa per settimane è forse l'aspetto più evidente, ma non è l'unico e non è certo il più grave. L'ufficio tecnico disarticolato come non mai, funzionari e tecnici spediti via in mobilità, pensionamenti già occorsi ed altri a breve. Per circa quindici giorni il servizio di protocollo ha lavorato a singhiozzo, il Comando di Polizia Municipale ridotto a sole tre unità, tra turni, ferie, recuperi e malattie riesce a malapena ad avere in servizio un operatore per turno. L'Ufficio Economato, con una sola unità, segue: cimitero (illuminazione votiva e concessioni), mensa e trasporto scolastico. Ufficio del personale con addetto part-time, idem per l'Ufficio Tributi e altri. È chiaro che in questa maniera non possono essere assicurati né ordine né servizi alla gente» accusa Tricarico.

E ancora: «Probabilmente, proprio per tali carenze di personale, l'Ufficio dei Lavori Pubblici non ha ancora provveduto a realizzare dei nuovi loculi cimiteriali, nonostante se ne conoscesse l'esigenza. La Sindaca da prima ha emesso un'ordinanza, quantomeno generica, per requisire indiscriminatamente tutti i loculi già assegnati in concessione, ma comunque liberi, due giorni dopo ha revocato la stessa ordinanza, evidenziando l'approssimazione con cui ormai vengono assunti gli atti. La speranza è che i loculi non servano, tuttavia i dati statistici suggeriscono che ogni anno ne occorrono decine, per cui farsi trovare senza è stato perlomeno imprudente».

E sulla raccolta dei rifiuti: La nuova tipologia di raccolta dei rifiuti, per cui sui social vengono sventolati con entusiasmo percentuali altissime di differenziata, non tiene conto che via via le campagne e le strade limitrofe all'abitato si stanno riempendo di rifiuti di ogni genere.Ancora, il conferimento delle diverse tipologie di rifiuto è affidato a dei piccoli secchi; al momento il tempo è clemente, ma dove finiranno la notte in cui ci sarà vento o pioverà in maniera torrenziale. Dove andremo a recuperarli?Chi pagherà i nuovi?
E, poi come si può iniziare una raccolta differenziata seria senza un'isola ecologica là dove conferire i rifiuti da parte di coloro che per mortivi di lavoro o altro non hanno la possibilità di rispettare gli orari imposti per l'esposizione dei secchi?»

E fa notare: «Giorni addietro, nell'imminenza dell'inizio dell'anno scolastico, la Giunta ha approvato una Razionalizzazione dell'utilizzo dei plessi scolastici. Si è chiusa una scuola materna in zona Faro ( plesso "Santomauro") e unitamente alle classi di materna dislocate in altro plesso sempre di zona Faro (plesso "De Amicis") sono state trasferite al "Pietrocola". Le famiglie che si erano organizzate per portare i loro bambini in quelle scuole, hanno dovuto cambiare in extremis la loro organizzazione. Via Luigi Barbera, stretta e malandata dovrà sopportare il traffico delle auto che giornalmente accompagneranno i bimbi a scuola, oppure in alternativa si dovrà assistere al malvezzo di violare l'isola pedonale di Corso De Gasperi – Via Dante (l'altro giorno si sono contate oltre 30 autovetture, certamente non autorizzate, che transitavano tale asse stradale per accompagnare i bambini a scuola nella assoluta certezza che i vigili ormai scomparsi non potessero multarli).Ma, l'aspetto che più preoccupa è quello della sicurezza. Come può preferirsi una scuola realizzata nei primi del '900 in muratura e con solai in putrelle di ferro ad uno stabile di cemento armato? L'edificio "Pietrocola" è stato efficentato dal punto di vista del contenimento dei consumi termici, ma non risulta che siano stati svolti lavori di messa in sicurezza dal punto di vista sismico. Ovviamente non vogliamo allarmare nessuno, può darsi, anzi auspichiamo, che il plesso sia robustissimo, tuttavia non sarebbe male se l'Amministrazione desse ufficialmente atto di ciò mettendo in visione, magari sul proprio sito ufficiale, i certificati di vulnerabilità sismica, i certificati di antincendio, ecc.»

E conclude:« Infine quello che forse è la causa di tutti i mali. Lo stato di sofferenza del bilancio comunale! Ogni qualvolta che si avvicina una scadenza correlata al bilancio, preventivo, consuntivo o riequilibri dello stesso, se ne dicono tante, ma poi alla fine tutto va avanti lo stesso. Speriamo di cuore che lo stato di grande sofferenza delle casse comunali sia una legenda metropolitana, ma sino ad una smentita seria e documentata la preoccupazione è alta.
Seicentotrentacinque giorni al termine sono tanti - ma come già suggerito in precedente manifesto - se le cose devono continuare così, tenendo fede al nome stesso della formazione, la Sindaca di Sì Amo Minervino, anche se già in maniera tardiva, farebbe bene a porre in essere un concreto atto di amore per il paese e per i propri cittadini, rassegnando le proprie dimissioni irrevocabili».
  • Alfonso Tricarico
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